SCHEDA SITO

Nel 2001-2009 presso via del Buoncompagno vennero alla luce delle strutture murarie riferibili a diverse fasi di vita, approfondite durante diverse campagne si scavo.

Periodo ellenistico

Durante gli scavi sono stati ritrovati i livelli di frequentazione di epoca repubblicana il cui piano di calpestio (USS 50=51)  si attesta ad una quota relativa di -290 cm (qa.: 9.88 m s.l.m.) sul quale si impostano alcuni brevi tratti murari orientati Est-ovest costituiti uno da mattoni (qr.: -2.05 m; qa.: 10.73 m s.l.m.) rinvenuti nel 2001 - 2009 (USM23 e USM24). Queste strutture erano costituite da pietre legate con malta (qr.: -2.70 m; qa.: 10.08 m s.l.m.) aventi una larghezza di circa 60 cm.  L’US51 copre uno strato a matrice argillosa di colore giallastro (US52) avente consistenza compatta il quale non sembra contenere materiale antropico e potrebbe già essere la parte più superficiale dello strato di disfacimento del banco di marna geologico. Tra questa fase repubblicana e quella pienamente augustea, l’area deve aver subito nuovamente dei cambiamenti testimoniati dalla presenza della US22, un muro di sostruzione largo 1 metro costruito con pietre e pietrame calcarei legati con malta, il quale si appoggia  a circa -230 e cm -255 di profondità (qa.:10.48/10.23 m s.l.m.) a USM23 ad esso perpendicolare.

Periodo augusteo

Grazie a due campagne di scavo del 2001 e del 2009 è stato rinvenuto un complesso residenziale che si sovrappone a precedenti strutture datate all’epoca repubblicana, per le quali è difficile supporre la tipologia, data l’esiguità delle strutture rimaste. L’impianto di epoca augustea ha un orientamento leggermente NO/SE, di questo si possono identificare almeno tre ambienti, due ubicati a Sud (vano A e B) e uno a Nord. Dei vani meridionali si conservano solo alcune strutture murarie (USM98, 135, 111, 153, 143, 160, 117), costruite in mattoni legati con malta e decorate con intonaco dipinto, ritrovato come crollo in fase di scavo e alcuni lacerti pavimentali. I due ambienti erano collegati attraverso un’apertura di cui si conserva ancora la soglia di calcare con

alloggiamento per la porta (qa.:11.43 m s.l.m.) lungo il muro orientato NO/SE USM 135 che aveva una larghezza di circa 1 metro. Il vano Sud A ha una dimensione parziale di 6.70x3,35 m, mentre il vano Nord B è di  7x1.50 m Il vano B era caratterizzato dalla presenza di una pavimentazione a mosaico policromo (US150 qa.: 11.42 m s.l.m.) costituito da tessere di colore bianco, nere, grigie e rosa di 1 cm quadrato disposte casualmente, tranne in un tratto in cui si riconoscono due bande decorative una bianca e una nera.

Nella porzione Nord della domus è stato individuato, durante le campagne del 2009 un altro ambiente, caratterizzato dalla presenza ad Ovest di un pilastro quadrato (USM9 90 x 90 cm 3 piedi romani) ed un pilastrino (USM10 32x32 cm) in asse tra loro e costruiti in mattoni intonacati di bianco, ubicati su una pavimentazione a pianelle laterizie (USM 13. cm 30 x 45 x 5) e ad Est di una canaletta orientata in senso NE/SO.

Le pianelle del pavimento (USR13; qr.: -1.51 m qa.: 11.27 m s.l.m.) sono disposte regolarmente in fase con il pilastro USM 9, mentre tale isonomia si perde attorno al piastrino USM 10, il quale fu posto successivamente alla posa in opera del pavimento, dato che per il suo alloggiamento sono state segate alcune pianelle. Un terzo pilastro (USM11) è stato identificato lungo la sezione NE dello scavo e per questo non visibile in pianta. Queste strutture si impostano su uno strato US5 che rappresenta il piano di calpestio di epoca augustea a quota  -150 cm (qa.:11.27 m s.l.m.) che copre US50. Gli elementi costitutivi di questo ambiente hanno portato gli esecutori dello scavo a ritenere che questo spazio fosse probabilmente aperto e caratterizzato da un colonnato in colonne laterizie decorate con intonaco bianco, ipotesi che si sposa con la presenza della canaletta a cielo aperto rinvenuta nella porzione orientale dell’area di indagine. La canaletta (USM6-7, qr.:-1.50 m; qa.: 11.28 m s.l.m.) è realizzata con blocchi rettangolari di pietra bianca calcarea (cm 45/50 x 100 x 25 ca.) scanalati al centro, interpretata, dato il pregio della struttura, come un ramo di un sistema di scolo a cielo aperto per le acque chiare. La canaletta si appoggiava su un muro di sostruzione largo 1 metro (USM22) costruito con pietre e pietrame calcarei legati con malta. USM22 si appoggiava a sua volta a circa -230 e cm -255 di profondità (qa.:10.48/10.23 m s.l.m.) alle strutture di epoca repubblicana (USM23-24). All’interno degli strati di crollo (US4, qr.: -1.20 m qa.:11.58 m s.l.m.) che coprono le strutture romane sono stati ritrovati laterizi triangolari per colonna, intonaco dipinto, numerosi embrici e perfino i resti del rivestimento in stucco (US14) di una colonna laterizia conservato per circa 180 cm Inoltre sono stati recuperati frammenti di laterizi che recano il bollo del tipo III.2 della classificazione di R. Matijašic datati al periodo augusteo. Nell’angolo Est del Saggio Gamma sulla superficie dell’US 21 (che corrisponde all’US51, ovvero lo strato geologico) è stata trovata poggiata una pianella o una tegola sulla quale, a sua volta, è stato sistemato un recipiente (si direbbe un bacile US44), interpretati come oggetti rituali.

Periodo imperiale

La domus conobbe un ulteriore sviluppo anche in età imperiale infatti dalle indagini svolte nel 2009 nell’area prospiciente la Grotta Mazzanti è emerso un muro (US 32) con andamento NE/SO in pietre legate con malta, decorato con intonaco dipinto sulla facciata Ovest, di cui si è conservato il crollo (404) con frammenti di notevoli dimensioni e di vari colori rosso, bianco e frammenti di arriccio. Lungo il muro si conserva a circa -1.35 cm (qa.:11.43 m US 408) una esigua parte della pavimentazione a mosaico costituita da un massimo di una decina di tessere (asse NE-SW) per 2/3 tessere (asse NW-SE). Le tessere misurano cm 2 x 2 x 2 ca. e sono bianche, rosate e grigie e poggiano su un piano di malta conservato per una larghezza massima di 15 cm Il piano di malta (US 404) copre uno strato mediano di malta con componenti di media pezzatura (tra cui tessere di mosaico bianche), soprastante a sua volta uno strato di pietrame e frammenti laterizi più grandi, di dimensioni variabili dai 5 ai 10 cm Sulla base dei materiali e della decorazione parietale queste strutture sono databili tra il I sec. d.C. ed il II d.C. Al di sopra dello strato di crollo degli intonaci è stata ritrovata una tomba infantile in anfora (US 30) con orientamento grossomodo NW-SE e in larga misura già sconvolta  (quota max. = cm -74 ca.), segno dell’abbandono dell’area. L’anfora sembrerebbe confrontabile per forma e dimensioni ad una “africana piccola”, tipo attestato dalla metà del II sec. d.C. alla fine del IV/inizi V quando l’area doveva essere già stata abbandonata.