Nel 1954 durante la costruzione di un edificio in via Matas 7, nel luogo dove prima sorgeva il Palazzo della Casa (o Palazzo Panzini - Bevilacqua), distrutto nella Seconda Guerra Mondiale, vennero alla luce i resti di un'antica domus romana composta da undici ambienti che si affacciano ad un peristilio, caratterizzato dalla presenza di una canaletta per lo scolo delle acque. La lettura della documentazione ha permesso di mettere in evidenza due distinte fasi di frequentazione della casa, una più antica riferibile al II - I sec a.C. che si sviluppa in senso NO/SE, leggermente divergente rispetto al percorso dell’attuale via Matas e una inquadrabile nella prima età imperiale (I sec. d.C.) caratterizzata dall’utilizzo di strutture murarie in mattoni (45 x 30 x 6 cm) con pavimentazioni sia musive che in cocciopesto, che si sviluppano verso Est rispetto al primo nucleo, fino ad estendersi fino ed oltre via Orsini.
Epoca ellenistica
L’edificio ellenistico era di forma rettangolare, il lato Nord misurava 23 m mentre il lato Ovest 30 m, costruito con murature in opera quadrata di cui in alcuni casi si conservano fino a tre filari. I blocchi di arenaria avevano lunghezze variabili da 1 - 1.30 m, una larghezza di 60 cm, corrispondente allo spessore medio del muro ed una altezza di 45 cm perfettamente in linea con le dimensioni attestate per l’opera quadrata in altri edifici anconetani. I muri in opera quadrata avevano uno spiccato a quota - 2.70 cm dal p.c. (qa.: 27,25 m s.l.m.)
Per quanto riguarda la pavimentazione si possono distinguere due fasi, una più antica di cui non si conserva traccia ed una fase a pavimentazione musiva di epoca imperiale. Il piano originario dell’edificio si impostava a circa -2 m dal p.c. attuale su via Matas (qa.: 27.95 m s.l.m.), con fondazioni che arrivavano fino a -3.15 m dal p.c. (qa.: 26.8 m s.l.m.), le quali erano costituite da uno strato superiore di pietre calcaree legate con poca malta di 80 cm di spessore e 70 cm di altezza, lo strato inferiore era costituito da un conglomerato cementizio di ottima fattura formato da brecciame di pietre, scorie e calce il quale poggiava direttamente sul terreno argilloso, per uno spessore di 80 cm ed una altezza di 50 cm. Considerando che le strutture murarie continuano verso Sud e che durante i lavori edili del cantiere Rondoni a circa -2.30 m di profondità dal piano stradale di via Matas (qa.: 25.30 m s.l.m. quota di riferimento quella attuale di 27.6 m s.l.m. all’incrocio con via Fanti) presso l’angolo con via Fanti è stato trovato un ulteriore tratto di muro in opera quadrata, è ipotizzabile che la domus occupasse tutto questo isolato. Mentre il tratto di opera quadrata che prosegue verso Nord è stato interpretato come appartenente ad un’altra domus, attigua alla precedente, successivamente separate dalla presenza di un collettore costituito dal piano di base in laterizio e pareti in pietra calcarea semisquadrata di epoca romana (qr. -280 cm dal p.c. / qa.: 27,15 m s.l.m.).
Epoca romana
Nel corso del I sec. d.C. subì delle modifiche e si estese verso Est rispetto al primo nucleo, fino ed oltre via Orsini. Il piano originario di epoca ellenistica viene obliterato da due strati (per circa 85 cm di spessore), uno di riempimento costituito da frammenti ceramici, pietre e frammenti di intonaco dipinto rosso e nero e l’altro era costituito dal vespaio di impostazione del nuovo pavimento a mosaico avente uno spessore di 15 cm (qr. -145 cm dal p.c. / qa.: 28,5 m s.l.m.). La pavimentazione musiva di I sec. d.C. si è conservata in diversi ambienti tra cui la sala di rappresentanza (A), il vano di disimpegno posto a Nord di questa (B), la piccola stanza attigua (D) e il vano Ovest (C). La struttura era articolata in sei vani, nel settore Sud/Ovest vi era la sala di rappresentanza (A) dell'edificio, decorata con pavimento a mosaico a tessere bianche con fascia a riquadro nera di 12 cm di spessore (qr.: -130 cm dal p.c.; qa.: 28.65 m s.l.m.) e caratterizzata dalla presenza di due semicolonne con base attica, distanti circa 170 cm l'una dall'altra e addossate ad una parete larga 71 cm composta di terra battuta chiusa da due intonaci esterni. La colonna era costituita da vari strati, uno più esterno di intonaco di 3 cm, uno più grossolano di 12 cm con anima centrale in terriccio. Le scanalature erano in rilievo con una larghezza di circa 6/8 cm affrescate di giallo e intercalate a righe rosse di 15/20 mm di larghezza. La base attica aveva un'altezza di 147 mm ed aveva il listello colorato di rosso di 5 mm, un tondino giallo di 40 mm, listello rosso di 5 mm, scozia rossa di 28 mm., listello rosso e toro marrone di 65 mm. Le colonne inizialmente di ordine dorico sono state stuccate, dipinte (giallo e rosso) e trasformate in ordine ionico. La parete era dipinta con uno zoccolo di colore rosso (h. 25 cm) e dei riquadri di colore celeste. A Nord del vano A vi era un vano B, interpretato come corridoio con pavimento in mosaico a tessere bianche con fascia a riquadro nera (8 cm di spessore, distante dal muro 50 cm), che portava alla culina (F) e alla dispensa (E). Ad Est del corridoio è ubicata una piccola stanza a pianta quadrata (3.80 x 3.85 m) con pavimento a mosaico a tessere bianche con fascia a riquadro nera di 5 cm di spessore distante 30 cm dal muro perimetrale. Il pavimento conservato in diversi punti, è messo in opera su uno strato di ciottoli di 30 cm di spessore. Nel lato Est del vano si apriva una soglia decorata con pavimento a mosaico geometrico (72 x 60 cm) con a fianco una lastra di pietra (70 x 42 x 8 cm). Le pareti dell’ambiente D erano decorate con intonaco dipinto di 12 cm di spessore, con riquadri colorati di nero, rosso, bianco, giallo e celeste, bordati da filettature di vari colori di 3/4 mm di larghezza. Da questo vano si accedeva all’ambiente C a Nord mediante una soglia decorata con mosaico a disegno geometrico con fiore stilizzato con quattro petali (70 x 47 cm), affiancata da una lastra di pietra (70 x 45 x 8 cm) caratterizzata dalla presenza di due buche quadrate di 5 cm di lato e profondità 3 cm. La pavimentazione del vano C era anch’essa decorata a mosaico a tessere bianche con riquadro a doppia fascia nera, ognuna delle quali avente uno spessore di 4 cm, distanti dal muro divisorio Sud 36 cm. Anche in questo caso il mosaico era alloggiato su una preparazione di ciottoli di circa 30 cm di spessore. All'estremità Nord occidentale vi erano altri due ambienti (G-H), forse riferibili ad un'altra domus, separata dalla prima da un collettore costituito dal piano di base in laterizio e pareti in pietra calcarea semisquadrata (qr. -280 cm dal p.c. / qa.: 27,15 m s.l.m.).
L’impianto originario della abitazione venne esteso a Nord/Est con la costruzione di un nuovo edificio parallelo al primo e con il medesimo orientamento, avente una pianta rettangolare con una larghezza di 21 x 43 m, caratterizzato dall’utilizzo di strutture murarie in mattoni ( 45 x 30 x 6 cm) con pavimentazioni sia musive che in cocciopesto.
Il peristilio (L), aveva una lunghezza di 14.80 m ed era composto da otto colonne di mattoni, disposte su basi di laterizio con pavimento decorato a mosaico in tessere bianche (qa.: 28.41 m s.l.m.), con inserzione di file ortogonali di tessere nere, delimitata da una fascia nera. (I sec d.C.). Sul peristilio si affacciano altri ambienti di rappresentanza (I - M). L’ambiente I, posto a Nord rispetto al peristilio su cui si affacciava, era decorato con una pavimentazione in scutulatum a fondo nero con inserti marmorei colorati e cornice sempre in mosaico policromo, nel quale erano raffigurate una serie di arcate (qa.: 28.55 m s.l.m.). Di più ridotte dimensioni era il vano M di cui si è conservata la soglia in pietra calcarea (q. 28.8 m s.l.m.) con l'alloggiamento per i cardini ed il pavimento decorato con un mosaico bianco delimitato da una cornice nera. Più a Sud sono stati rinvenuti un lacerto musivo bianco con fascia di riquadro nera, caratterizzato da un orientamento differente rispetto alla domus (qa.: 28.51 m s.l.m.; qr.: -1,40 m dal p.c.) e un pavimento in cocciopesto (qa.: 28.5 m s.l.m.).
Schede TESS:
https://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=6555
https://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=6556
https://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=6557
https://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=6558
https://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=6559
Titolo | N° Inventario | Anno | Scala | Autore | Descrizione |
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Via Matas – Edificio romano | 12878 | 1:50 | Planimetria | ||
Via Matas – Edificio romano | 44664* | 1:50 | Planimetria cd-ROM | ||
Via Matas – Edificio romano | 12879 | 1956-1959/1960 | 1:100 | Planimetria con riferimento Sezioni (Scavi anni 1956-10957; 1959-1960) | |
Via Matas – Edificio romano | 12880 | 1957- 1959/1960 | Sezioni altimetriche A-B; C-D; E-F; G-H (Scala 1:50) e Particolari (Scale 1:10; 1:20 e 1:50) (Scavi 1957; 1959-1960) | ||
Via Matas – Edificio romano | 12870 | 1953 | 1:1000 | Giovagnini D. | Stralcio planimetrico area archeologica |
Via Matas – Edificio romano | 12871 | 1953 | Giovagnini D. | Assonometria (1953) | |
Via Matas – Edificio romano | 12872 | 1953 | 1:1000 | Giovagnini D. | Stralcio planimetrico area archeologica |
Via Matas – Edificio romano | 12873 | 1953 | Giovagnini D. | Assonometria (1953) | |
Via Matas – Edificio romano | 12874 | 1954 | 1:1000 | Giovagnini D. | Stralcio planimetrico area archeologica |
Via Matas – Edificio romano | 12875 | 1954 | Giovagnini D. | Assonometria (1954) | |
Via Matas – Edificio romano | 12881 | 1954 | 1:1000 | Giovagnini D. | Stralcio planimetrico area archeologica |
Via Matas – Edificio romano | 12882 | 1954 | 1:100 | Giovagnini D. | Planimetria scavo |
Via Matas – Edificio romano | 12883 | 1954 | 1:50 | Giovagnini D. | Prospetti dei lati Nord ed Est |
Via Matas – Edificio romano | 12884 | 1954 | 1:50 | Giovagnini D. | Quote riferite all’attuale piano stradale di Via Matas – Lato Ovest e lato Est |
Via Matas – Edificio romano | 12876 | 1954 | 1:10 | Giovagnini D. | Soglia d’ingresso a mosaico con fascia in pietra calcarea |
Via Matas – Edificio romano | 12877 | 1954 | 1:20 | Giovagnini D. | Particolari architettonici |
Via Matas – Edificio romano | 61501 | 1954 | Pianta | ||
Via Matas – Edificio romano | 61528 | 1954 | Pianta | ||
Via Matas – Edificio romano | 61529 | 1954 | Pianta quotata | ||
Via Matas – Edificio romano | 61503 | 1954 | Pianta (con mosaici A, B) | ||
Via Matas – Edificio romano | 61516 | 1954 | Pianta con posizionamento luogo rinvenimento boccaletto (B), pezzo di vasetto fittile (B), monetina (C) e olla fittile (C) | ||
Via Matas – Edificio romano | 61526-61527 | 1954 | Pianta e Sezione orizzontale | ||
Via Matas – Edificio romano | 61517 | 1954 | Boccaletto fittile | ||
Via Matas – Edificio romano | 61506 | 1954 | Ossatura del basamento della colonna – Pianta, Sezione e Prospetto | ||
Via Matas – Edificio romano | 61520 | 1954 | Parte di colonna addossata al muro a mezzo tondo con scanalature e solchi intercalati da listelli – Pianta e Particolare | ||
Via Matas – Edificio romano | 61521 | 1954 | Parte di colonna addossata al muro a mezzo tondo con scanalature e solchi intercalati da listelli – Prospetto | ||
Via Matas – Edificio romano | 61525 | 1954 | Parte di colonna addossata al muro a mezzo tondo con scanalature e solchi intercalati da listelli – Rilievo cromatico | ||
Via Matas – Edificio romano | 61509; 61515 | 1954 | Muro – Prospetto | ||
Via Matas – Edificio romano | 61507 | 1954 | Muro – Pianta e Prospetto | ||
Via Matas – Edificio romano | 61513 | 1954 | Muri – Prospetti (1 e 2) | ||
Via Matas – Edificio romano | 61524 | 1954 | Muri – Prospetto | ||
Via Matas – Edificio romano | 61502 | 1954 | Prospetto A | ||
Via Matas – Edificio romano | 61504 | 1954 | Prospetto A-B | ||
Via Matas – Edificio romano | 61511 | 1954 | Mosaici (A, B) – Pianta | ||
Via Matas – Edificio romano | 61518 | 1954 | Mosaici (A, B, C) – Sezione e Particolari | ||
Via Matas – Edificio romano | 61508; 61519 | 1954 | Mosaici (A, B, C, D, E, F, G) – Pianta | ||
Via Matas – Edificio romano | 61512 | 1954 | Mosaico (A) – Pianta | ||
Via Matas – Edificio romano | 61505 | 1954 | Mosaico A – Particolare | ||
Via Matas – Edificio romano | 61510; 61514 | 1954 | Mosaico (B) – Pianta | ||
Via Matas – Edificio romano | 61530; 61533 | 1954 | Mosaico (D) – Particolare | ||
Via Matas – Edificio romano | 61531 | 1954 | Mosaico (E) – Particolare | ||
Via Matas – Edificio romano | 61534 | 1954 | Mosaico (E) – Particolare | ||
Via Matas – Edificio romano | 61532 | 1954 | Mosaico (F) – Particolare | ||
Via Matas – Edificio romano | 61535 | 1954 | Mosaico (F) – Particolare | ||
Via Matas – Edificio romano | 61522 | 1954 | Mosaico (G) – Pianta | ||
Via Matas – Edificio romano | 61523 | 1954 | Mosaico (G) – Prospetti, Vista B e Parte C | ||
Via Matas n. 9 – Propr. Bevilacqua Mafalda in Panzini | 27246 | 1961 | Mosaico romano - Pianta e Sezione (27.01.1961) |
Archivio | Protocollo | Descrizione | Anno |
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Archivio storico | Ancona - CAS2-F30 | Scoperta archeologica in via Matas nella costruzione di un fabbricato | 1957 |
Archivio Amministrativo | ZA2-F0 - via Matas | Resti di edificio romano in Via Matas | 1957 |