Nel 1979 durante la realizzazione dell'Istituto Bancario del Mediocredito (oggi Banca delle Marche) in via Menicucci emersero importanti resti archeologici pertinenti a diverse fasi cronologiche, dall'epoca romana fino all'età tardoantica.
Epoca ellenistica
In particolare sono stati messi in luce tre lacerti murari in opera quadrata paralleli tra loro, tutti rinvenuti nella c.d. Area Ovest, ovvero il muro Alfa, Epsilon e K i quali sembrano essere pertinenti ad un medesimo edificio di cui si conservano i limiti Est (Epsilon) e Ovest (Alfa). Il muro Epsilon (qa.: 13.2 m s.l.m.) è costituito da blocchi di arenaria giallognola messi in opera a secco, per una larghezza di 50 cm, una lunghezza di 19 m ed un orientamento NE/SO. Nell’angolo Sud è presente un blocco sporgente ad Ovest forse segno che la struttura continuasse in quella direzione, ipotesi confermata dal ritrovamento di un filare di blocchi orientati Est/Ovest che formano un angolo con il muro Alfa, rinvenuto ad una quota inferiore rispetto al pavimento del vano A. I blocchi sono disposti di testa e taglio ed alcuni di questi sporgono dal paramento verso Est. Parallelo a questo verso Ovest vi è il muro Alfa (qa.: 13.16 m s.l.m.), composto da blocchi di arenaria giallognola, larghi 45 cm con tracce di malta sulla facciata per una lunghezza di circa 4 m ed una altezza di 1.67 m. Il muro, privo di risega di fondazione, sembra costruito con la tecnica pseudoisodoma con tre file di blocchi, alcuni dei quali mostrano un accenno di anathyrosis di circa 7-8 cm, una caratteristica presente nei blocchi di fondazione del muro che farebbe pensare ad un loro reimpiego. La porzione orientale della domus doveva essere caratterizzata dalla presenza di un porticato orientato in senso NE/SO avente una lunghezza di 22 m e una larghezza di 3.5 m delimitato ad Est dal muro Epsilon e a Ovest dal muro K (qa.: 12.97 m s.l.m.). Quest’ultimo aveva una larghezza di 58 cm ed una lunghezza di 5.60 m ed era caratterizzato dalla presenza basi di colonne ricavate a rilievo poste ad intervalli di 2.40 m. alte circa 5 cm. Il porticato aveva una pavimentazione in cocciopesto che poggia su un vespaio costituito da frammenti di ceramica disposti a coltello.
Epoca augustea
In età augustea venne costruita una fornace, interpretata da Taborelli come adibita alla produzione del vetro, andando ad obliterare le preesistenti strutture ellenistiche. Infatti il pavimento della fornace si imposta su un battuto di argilla concotta che si trova ad una quota leggermente superiore rispetto alla rasatura del muro Epsilon e copre il muro Kappa e la sottostante pavimentazione in cocciopesto.
Dell’impianto produttivo si conserva solamente la parte del pavimento (solea) costituito da una parte quadrata a Nord ed una parte circolare profilata da un doppio filare di mattoni disposti ad arco al cui interno vi erano mattoni spezzati giustapposti in modo piuttosto irregolare nella parte a contatto con la superficie curva e da blocchi squadrati disposti regolarmente tra i due paramenti murari perimetrali. Il perimetro, di cui si conserva solo il lato destro, è caratterizzato da un filare singolo di mattoni su cui si impostava l’elevato. La struttura aveva una lunghezza parziale di 2 m di lunghezza e 1.50 m di larghezza. La parte della pavimentazione vicina all’abside risulta scurita dal contatto con il fuoco e fra gli interstizi è stata ritrovata una piccola colata di vetro (20x8x2 cm) fuso di colore verde azzurro, probabilmente versata da un crogiolo. Nella medesima area sono state trovate poco più a Sud alcune buche di palo, tracce di argilla concotta, due fondi di dolia ed alcune strutture costituite da frammenti d'anfora posti di coltello. Evidenze interpretate come tracce della frequentazione di tipo artigianale dell’area in epoca Repubblicana.
Epoca romana imperiale
Tra via Menicucci e Corso Garibaldi, in un’area già occupata in epoca ellenistica e augustea, si sviluppano due nuove domus, disposte all’interno di un reticolo stradale con orientamento NE/S. Entrambe sono leggermente inclinate di 20 gradi in senso NO/SE seguendo grosso modo l’orientamento degli isolati attuali.
L’abitazione posta più ad occidente (cd. Area Ovest, 22 x 27 m) sfrutta come muri perimetrali Est e Ovest i muri Alfa ed Epsilon della fase precedente di epoca ellenistica orientati in senso NE/SO, mentre a Nord (Eta) e a Sud (Zeta, qa.: 13.32 m s.l.m.) lo spazio è chiuso entro due strutture realizzate in opera cementizia a sacco con paramento di pietre spezzate con faccia regolare.
Lo spazio interno dell'abitazione era caratterizzato da un grande peristilio di cui si conservano due basi, una Nord/Ovest di tipo attico di colonna in marmo saccaroide bianco su plinto di 45 cm di lato ed un’altra a Sud/Est in arenaria (70 x 70 cm) con imposta circolare dal diametro di 40 cm. Le basi poggiano un pavimento posto ad una quota in linea con quelle degli ambienti attigui (qa.: 12.67 m s.l.m.). Questo spazio è attraversato da NE a SO da un fognolo con copertura in laterizi, largo 70 cm con uno speco di 25 x 25 cm per una lunghezza complessiva di 12.50 m, il quale è caratterizzato nella sua estremità Nord da una leggera inclinazione verso Nord/Est che, almeno dai disegni, sembra obliterare la cresta del muro di epoca ellenistica Kappa.
Successivamente l’area fu suddivisa in almeno quattro ambienti, tre ad Ovest (A, B e C) e due al centro (D e F). Il vano A (8 x 4.5 m) si trova nell’angolo Nord occidentale dell’edificio tra i muri perimetrali Alfa ad Ovest, Eta a Nord, ad Est è delimitato dal muro divisorio Iota costruito in blocchi di pietra e tufo (spessore 50 cm, qa.: 12.9 m s.l.m.), che lo separa dall’ambiente B, mentre a Sud è diviso dal vano C mediante il muro Zp costruito in opera cementizia costituita da pietre, blocchi di arenaria di riutilizzo e mattoni legati con calce, avente uno spessore di 40 cm (qa.: 13.06 m s.l.m.). L’ambiente presenta due fasi pavimentali, una a tessere a pelta in cotto (6 x 5 cm; qa.: 12.5 m s.l.m.) presente nella porzione meridionale e un’altra posta ad una quota più alta (+20 cm dal piano pavimentale; qa.: 12.73 m s.l.m.) in cocciopesto, conservato in due lacerti a Nord. Il vano B (7 x 1 m), in realtà sembra uno stretto corridoio delimitato dai muri Iota, Zp e Beta, pavimentato in cocciopesto (qa.: 12.6 m s.l.m.), il quale doveva essere in collegamento con l’ambiente attiguo ad Est attraverso una apertura di cui purtroppo non abbiamo testimonianza a causa della presenza di uno dei pali di sostegno messi in opera per la costruzione dell’edificio moderno, ubicato proprio nell’angolo NE della stanza.
Mentre nell’angolo Nord/Ovest è presente un fognolo di cui si conserva il fondo in laterizi largo 35 cm e la spalla Nord in mattoni (20 x 17 cm); questa struttura sembra tagliare il muro Iota. I vani A e B non sembrano collegati con l’ambiente C (6.2 x 8.6 m) posto a Sud, il quale è delimitato a Nord dal muro Zp ad Est da Beta e dai perimetrali Alfa e Zeta. Questo spazio aveva una pavimentazione in tessere a pelta in cotto (6 x 5 cm, qa.: 12.61 m s.l.m.) con al centro un quadrato (120 x 120 cm) decorato a mosaico, che si conserva solo per pochi tratti sul margine, messo in opera su uno strato di cocciopesto. Nell’angolo Nord/Est della stanza vi era un piccolo vano delimitato da due strutture murarie in opera cementizia, una orientata N/S posta ad Ovest (1.50 x 0.35 m) e l’altra a Sud (1 x 0.35 m), che sembrano in appoggio allo stesso pavimento in cotto del vano e quindi successive, così come il muro Zp. La facciata settentrionale del muro Sud presenta tracce di intonaco dipinto. Il muro Beta in opera cementizia costituita da pietre e mattoni legati con calce (spessore 50 cm, qa.: 12.97 m s.l.m.) divide lo spazio degli ambienti A, B e C rispetto al peristilio il quale viene suddiviso dai muri perimetrali Gamma a Nord e Delta a Est, costruiti con la medesima tecnica del muro Beta in due vani uno a pianta quadrata centrale (D) e uno a forma di “L” (E). Il muro Gamma si trova a +80 cm rispetto al piano pavimentale sottostante e dunque è evidente la sua posteriorità rispetto al primo peristilio; la struttura era inoltre caratterizzata da materiale architettonico di riutilizzo, come due blocchi di arenaria (50 x 82 cm) che dovevano essere pertinenti ad una soglia, data la presenza di un listello su un lato (5 x 8 cm) al cui interno vi era una scanalatura di 5 cm e un buco largo 5 cm e profondo 8 cm. Il muro Gamma si lega ad Est con il muro Delta che piega verso Sud, avente uno spessore di 50 cm, che arriva a chiudere l’ambiente con il muro Zeta a Sud. Lungo il margine orientale del muro Delta è stata trovata una piccola porzione di mosaico a tessere bianche con decorazione a graticcio (qa.: 12.87 m s.l.m.), che doveva caratterizzare tutta la pavimentazione di un ambiente a forma di L racchiuso tra i setti murari Beta, Eta, Gamma, Delta, Epsilon e Zeta. La stessa tipologia di mosaico alla medesima quota si trova anche nello spazio tra il muro Eta e Gamma.
La prima domus è separata da quella attigua ad Est da un lastricato stradale orientato NE/SO largo circa 2.7 m caratterizzato dalla presenza di un profondo fognolo. Il basolato (qa.: 13.3 m s.l.m.) conservato per pochi tratti si sovrappone ad un precedente piano di calpestio. Successivamente la strada viene obliterata dalla costruzione di una fontana in opera cementizia a forma circolare del diametro di 2 metri, rivestita internamente con uno strato di cocciopesto sulle pareti e con lastre di marmo sul fondo (qa.: 13.23 m s.l.m.).
La domus n°2, avente il medesimo orientamento della prima, risulta più grande (30 x 27 m) ed era delimitata ad Est e ad Ovest da due tratti di strada basolata, che inquadravano le abitazioni all’interno del quartiere residenziale. Purtroppo la lettura degli spazi interni centrali è compromessa in parte dalla presenza delle strutture relative alla chiesa paleocristiana. L’edificio era delimitato ad Ovest dal muro Alfa, parallelo alla strada, costruito in opera cementizia costituita da pietre e mattoni legati con calce per una larghezza di 60 cm, a Nord dal muro Beta, caratterizzato dalla medesima tecnica costruttiva, a Est da Iota, parallelo alla strada orientata NE/SO e a Sud dal muro Kappa. Al muro Alfa si innestano quattro setti murari paralleli al muro Beta, identificati da Nord a Sud con le lettere greche, Gamma (spessore 50 cm), Delta (spessore 70 cm), Epsilon (spessore 60 cm) e Zeta (spessore 80 cm) che formano gli ambienti A, B, C e D. Le facciate interne dei muri Alfa, Gamma e Epsilon presentano uno spessore variabile di intonaco dipinto (giallo, rosso, nero, verde), ritrovato anche nello strato di crollo insieme a frammento tondenggianti forse pertinenti a rivestimenti di semicolonne o cordoli. All’interno del vano A è stata ritrovata un'anfora di tipo Dressel 6 con bollo G (aius) Aesati (us) Lucr (etius).
In particolare le strutture Gamma e Zeta presentano le medesime caratteristiche costruttive e sembrano più simili per fattura ad un contrafforte anziché ad un muro divisorio. La porzione orientale della casa era caratterizzata dalla presenza di quattro vani di cui rimane un lacerto di pavimentazione in mattoncini rettangolari disposti a stuoia. Tra i due vani a Nord (E, F) e i rimanenti a Sud (G, H) si trovava uno stretto corridoio (I) collegato alla porta di ingresso che dava sulla strada basolata. Successivamente questo ingresso viene tamponato.
I vano E posto più a Nord è un ambiente stretto delimitato dai muri perimetrali Beta e Iota e dai muri divisori interni Lambda e Ni, lo spazio attiguo F era più ampio ed è delimitato dai muri Ni, Lambda, Iota e Mi, che corrisponde al lato settentrionale del corridoio centrale. Il corridoio aveva una larghezza di 3.5 per una lunghezza di 6.5 m. A Sud di questo vi erano altri due ambienti a pianta rettangolare, il primo G era racchiuso tra i muri Tau, che corrisponde alla parete meridionale del corridoio, Sigma, Iota e il divisorio Phi, a di là del quale è situato l’ambiente H posto nell’angolo Sud della casa tra i muri perimetrali Iota e Kappa. Il vano G è l’unico che conserva un lacerto della pavimentazione in mattoncini rettangolari disposti a stuoia, ritrovata lungo il lato meridionale del muro Tau. Le strutture murarie avevano delle riseghe di fondazione uniformi.
La seconda domus era delimitata ad Est da un’altra strada basolata, la quale aveva il medesimo orientamento della prima, a dimostrazione di una pianificazione “a tavolino” del quartiere residenziale, che non doveva in questo caso adattarsi alla morfologia del luogo, ma poteva seguire uno schema preordinato. Il basolato aveva una larghezza di 4 m ed è caratterizzato da diversi livelli di frequentazione costituiti da massicciate con rispettivi sottofondi in ghiaietto, gusci di molluschi triturati, argilla e sabbia. Al margine Est della strada era presente una fognatura a volta alta m. 1.10 m all'estradosso e larga 90 cm; nella stessa linea si trova una fistula in piombo.
Durante lo scavo sono stati recuperati frammenti di intonaco dipinto di diversi colori e caratterizzati da motivi naturalistici e geometrici, frammenti di anfore di tipo apulo, terra sigillata italica ed aretina, vernice nera, coppe di tipo megarese, alcuni laterizi recanti il bollo Q(uintus) CLO(dius).
Epoca tardoantica
La parte Est è prevalentemente occupata da una basilica paleocristiana che doveva essere composta da tre navate, di cui le due laterali hanno una larghezza di circa 2.80/3.00 mt. mentre quella centrale è di 6.25 mt. Dell'edificio è conservata la parte posteriore, mentre non è ricostruibile la facciata e la lunghezza complessiva. Il Muro Gamma (che riutilizza il muro di epoca romana Eta) rappresenta il lato settentrionale della Basilica ed è in connessione con il mosaico che decora tutta la parte absidata. Il muro Gamma sporge di circa 60 cm. fuori dal muro di fondo Theta, creando una sorta di contrafforte. Un altro contrafforte suggerise la posizione della parte meridionale della Basilica che doveva trovarsi tra la tomba n°1 ed il fognolo W. Il muro di fondo della Basilica (Theta) è costituito da una struttura preesistente al quale si addossa l'abside che ha fondazione di circa 50 cm di spessore.
A nord dell'abside un piccolo lacerto di pavimento in cotto, ubicato alla stessa quota del mosaico, testimonia la presenza di una prothesis.
Il pavimento musivo ha quattro livelli di sottofondo: il primo è costituito da uno strato argilloso di circa 7/8 cm. di colore biancastro formato da calce aerea e pozzolana; il secondo strato è caratterizzato da materiale inerte (ghiaia e schegge di mattoni) di circa 3 cm. legato sempre con calce aerea e pozzolana; il terzo strato di colore grigio rossastro è spesso circa 3 cm ed è composto dallo stesso materiale del secondo ma con granulometria più fine; l'ultimo strato che tratteneva le tessere del mosaico era un impasto di calce aerea, polvere di mattone e sabbia.
Scheda TESS:
https://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=6830
Titolo | N° Inventario | Anno | Scala | Autore | Descrizione |
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Via Menicucci – Propr. Mediocredito – Area archeologica romana epaleocristriana | 21003 ® | 1979 | 1:100 | Pianta | |
Via Menicucci – Propr. Mediocredito – Area archeologica romana epaleocristriana | 12830 ® | 1979 | 1:100 | Pianta | |
Via Menicucci – Propr. Mediocredito – Area archeologica romana epaleocristriana | 12828 ® | 1979 | 1:50 | Pianta quotata | |
Via Menicucci – Propr. Mediocredito – Area archeologica romana epaleocristriana | 12829 ® | 1979 | 1:50 | Pianta quotata | |
Via Menicucci – Propr. Mediocredito – Area archeologica romana epaleocristriana | 12832 ® | 1979 | 1:50 | Pianta palificata | |
Via Menicucci – Propr. Mediocredito – Area archeologica romana epaleocristriana | 21004 ® | 1979 | 1:50 | Pianta con percorso | |
Via Menicucci – Propr. Mediocredito – Area archeologica romana epaleocristriana | 12831 ® | 1979 | 1:100 | Pianta con percorso | |
Via Menicucci – Propr. Mediocredito – Area archeologica romana epaleocristriana | 12833 ® | 1979 | 1:50 | Particolare del confine Nord-Est | |
Via Menicucci – Propr. Mediocredito – Area archeologica romana epaleocristriana | 12847 ® | 1979 | 1:50 | Sezione A-B | |
Via Menicucci – Propr. Mediocredito – Area archeologica romana epaleocristriana | 12845 ® | 1979 | 1:20 | Sezione A-B | |
Via Menicucci – Propr. Mediocredito – Area archeologica romana epaleocristriana | 12846 ® | 1979 | 1:50 | Sezione C-D | |
Via Menicucci – Propr. Mediocredito – Area archeologica romana epaleocristriana | 12844 ® | 1979 | 1:20 | Sezione C-D | |
Via Menicucci – Propr. Mediocredito – Area archeologica romana epaleocristriana | 12843 ® | 1979 | 1:50 | Sezione E-F | |
Via Menicucci – Propr. Mediocredito – Area archeologica romana epaleocristriana | 12848 ® | 1979 | 1:50 | Sezione A-A’ | |
Via Menicucci – Propr. Mediocredito – Area archeologica romana epaleocristriana | 12834 ® | 1979 | 1:50 | Sezione Z-X | |
Via Menicucci – Propr. Mediocredito – Area archeologica romana epaleocristriana | 12835 ® | 1979 | Sezione S-T | ||
Via Menicucci – Propr. Mediocredito – Area archeologica romana epaleocristriana | 12838 ® | 1979 | 1:50 | Sezione Q-R | |
Via Menicucci – Propr. Mediocredito – Area archeologica romana epaleocristriana | 12837 ® | 1979 | 1:50 | Sezione Q-R | |
Via Menicucci – Propr. Mediocredito – Area archeologica romana epaleocristriana | 12839 ® | 1979 | 1:50 | Sezione O-P | |
Via Menicucci – Propr. Mediocredito – Area archeologica romana epaleocristriana | 12840 ® | 1979 | 1:50 | Sezione M-N | |
Via Menicucci – Propr. Mediocredito – Area archeologica romana epaleocristriana | 12841 ® | 1979 | 1:50 | Sezione I-L | |
Via Menicucci – Propr. Mediocredito – Complesso paleocristiano | 12853 | 1983 | 1:200 | Pianta (Ricostruzione) | |
Via Menicucci – Propr. Mediocredito – Complesso paleocristiano | 12852 | 1983 | 1:200 | Pianta (Ricostruzione) | |
Via Menicucci – Propr. Mediocredito – Area archeologica romana epaleocristriana | 12836 ® | 1979 | Stratigrafia 1 | ||
Via Menicucci – Propr. Mediocredito – Area archeologica romana epaleocristriana | 12851 ® | 1979 | 1:50 | Sezione D-D’ | |
Via Menicucci – Propr. Mediocredito – Area archeologica romana epaleocristriana | 12849 ® | 1979 | 1:50 | Sezione B-B’ | |
Via Menicucci – Propr. Mediocredito – Complesso paleocristiano | 18078* | 1983 | 1:10 | Mosaico - Pianta – Particolare | |
Via Menicucci – Propr. Mediocredito – Complesso paleocristiano | 18077*; 18079* | 1983 | 1:10 | Mosaico - Pianta – Particolare | |
Via Menicucci – Propr. Mediocredito – Area archeologica romana epaleocristriana | 12827 ® | 1979 | 1:50 | Pianta | |
Via Menicucci – Propr. Mediocredito – Area archeologica romana epaleocristriana | 12842 ® | 1979 | 1:50 | Sezione G-H | |
Via Menicucci – Propr. Mediocredito – Area archeologica romana epaleocristriana | 12850 ® | 1979 | 1:50 | Sezione C-C’ |
Archivio | Protocollo | Descrizione | Anno |
---|---|---|---|
Archivio Amministrativo | ZA2-F80 - Mediocredito - via Menicucci | Ex consorzio agrario Mediocredito | 1979 |