SCHEDA SITO

L'area della Chiesa di Santa Maria in Piazza ha restituito diverse testimonianze sul passato della città a partire dall'epoca ellenistica con il tracciato di opera quadrata ritrovato dietro l'abside fino alla costruzione della basilica tardontica.

Fase ellenistica

Il circuito murario doveva seguire il salto di quota tra il mare e le pendici del colle, proseguendo almeno fino alla zona di Santa Maria in Piazza, dove sono stati ritrovati due tratti orientati NE/SO addossati alle pendici della collina conservati dietro all’abside dell’edificio ecclesiastico, che presentano le medesime caratteristiche, sia dal punto di vista costruttivo che funzionale di quelli individuati presso i magazzini del Porto e in via Giovanni XXIII. Le strutture, rinvenute nel 1975 in occasione dei lavori di restauro, sono in opera quadrata pseudoisodoma costituiti da blocchi squadrati messi in opera a secco tagliando direttamente la roccia naturale, entrambi aventi una lunghezza complessiva di circa 6 m con porzioni trasversali di rinforzo.

Fase romana

Nel 1975, in seguito ad un saggio effettuato presso l’altare maggiore, vennero trovate alcune strutture murarie, poste ad una quota di -2.40 m rispetto al piano pavimentale della chiesa. Dietro l’abside si sono conservati tre brevi tratti di strutture murarie in mattoni (44 x 8 cm) aventi andamento Est/Ovest, il più lungo dei quali era lungo 4.90 m largo 45 cm, un pilastro in mattoni su cui si vede l’impostazione di un arco ed una canaletta che segue lo stesso orientamento delle strutture precedenti con andamento in discesa ricoperta da una pavimentazione costituita da elementi laterizi (11,5 x 2,5 x 7 cm) disposti a spina di pesce, la cui presenza è testimoniata anche nello schizzo di Ettore Testa a corredo della relazione del saggio del ‘75. A Sud della canaletta, verso l’area della domus dell'O.N.A.R.M.O., si conserva un tratto murario in pietra che data la presenza di tracce di intonaco, è da ritenere forse pertinente a questo contesto.

Nel 1929 durante i lavori di ristrutturazione della chiesa venne recuperato un sarcofago di epoca romana detto del "Vinaio", in ragione della decorazione che raffigura una compravendita di vino, Bacco e Mercurio.

Fase tardoantica

Sotto l'attuale chiesa di Santa Maria in Piazza sono stati ritrovati i resti di una antica basilica, caratterizzata da un impianto a tre navate con abside centrale, datata al IV sec. d.C. successivamente modificata con la costruzione di una ulteriore abside a destra che presenta tracce di affresco. Nella basilica sono attestate due pavimentazioni, una a mosaico policromo di IV sec d.C. e l'altra sovrapposta di 25 cm rispetto alla prima ascrivibile al VI sec d.C. Tra la prima pavimentazione e la seconda pavimentazione sono state ritrovate due tombe alla cappuccina (T. n°1 - 2 Saggio C) di epoca tardo antica. Altre sepolture sono state ritrovate nell'angolo Nord-occidentale, una a lastroni di pietra (T. n°3 Saggio B), una alla cappuccina (T. n°4 Saggio B) completamente sconvolta ed una in muratura (T. n°5 Saggio B).

Al di sotto del livello pavimentale interno sono state trovate alcune tombe ad inumazione senza corredo (T.n°1 e 2 Saggio B) di epoca tardo romana.

Scheda TESS:

https://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=6570

https://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=8126

https://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=8127

https://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=8134

https://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=8135